La notizia della settimana è che nella lotteria delle deportazioni pare che Biden mo ce manna 500 migranti sudamericani (un po’ a noi e un po’ in Grecia, giusto pe’ favve capì come ce considerano oltreoceano). Er governo ha smentito, dice che so’ solo na ventina che rientrano in uno scambio in cui noi je mannamo i migranti libici, insomma molto probabilmente na roba elettorale de cui poi alla fine non se farà gnente.
Ma non è questo il punto.
Er punto è che qualcuno ha pensato che sta cosa dello scambio possa essere un argomento intelligente. Io me l’immagino:
Allora, è vero, ci mannano sti venti peruviani però noi in cambio je damo cento libici e du dozzine de tunisini. Poi sti peruviani cinque li damo a Rama (deppiù no perché quello vole i sordi) e l’antri li mannamo in Inghilterra che loro tanto li deportano in Rwanda ma in cambio vojono che se piamo cinquanta pakistani. Che sembra un’inculate ma fidateve che i pakistani c’hanno più mercato. Mo all’inizio li volevamo piazzà a Modi ma pare che quelli se odiano così tocca a fa una triangolazione per cui ne mannamo la metà in Turchia pe’ uno scambio alla pari coi siriani, che quelli in India ce li potemo mannà e ar dunque tocca a vede come saranno le quotazioni coi bengalesi.
L’altra metà li potemo scambià solo co’ la Spagna che ha detto che in cambio ce manna 30 senegalesi, de cui però armeno cinque forti a pallone. E lo so so neg-, cioè volevo di’, so’ africani ma veramente questo passa er convento sto periodo, non c’è nient’altro a disposizione.
L’ucraini che potevamo pià l’avemo presi, altri migranti bianchi manco a pagalli, amo fatto na proposta alla Polonia per no scambio 5 a 1 coi nigeriani ma niente, qua fino a quanno Putin non invade un antro stato europeo de profughi bianchi non se parla.
Però avemo fatto l’accordo co’ la Libia, loro i senegalesi se li piano e pure i bengalesi, in cambio ce danno cento libici e du dozzine de tunisini che uno dice vabbè ma tutta sta fatica e stamo ar punto de prima? E no! Questi so’ altri libici!
E se ce offrono er cambio pacco co’ la Grecia, che famo? Metti che dentro ce stanno i ducentomila afgani? È un rischio! Però magari ce dice culo e ce piamo er pacco co quattro iraniani. No, non ce stanno i pacchi coi migranti bianchi!
Ora io me chiedo solo se tornerà un momento, mentre che aspettano che se riapre er fantamigrante e capimo dove pià li schiavi e dove piazzà l’esuberi, me chiedo se tornerà er momento in cui ce ricorderemo che stamo a parlà de esseri umani come me e come te.
Che sia gente che mòre sotto le bombe, o dentro un lager, o in mare, o in mezzo ar deserto, o semplicemente un povero, finimo sempre a fa la lista delle persone un po’ meno persone, dei popoli un po’ meno popoli. Basta che quer popolo non sei tu, che te frega, mica so’ affari tuoi.
E poi, una volta che hai cominciato a fa la lista, da quer momento la strada è tutta in discesa. Diventa tutto facile, finiti l’ostacoli, finiti i percorsi in saliti. È tutta na lunga discesa verso il baratro.