SDS#171 – L’INEVITABILE FINE

Cari concittadini e care concittadine, io ce lo so che ve state a preparà a festeggià l’arrivo del nuovo anno con la consueta speranza che il prossimo non sia una merda come questo.

Pure quest’anno avemo fatto il pieno de guera, odio e violenza. Voi co’ tutte ste cose ce dovete fa la pace, non in senso letterale, in senso figurato. Ve dovete rassegnà, abituasse a st’orrore non è più un rischio concreto ma un’abitudine necessaria alla sopravvivenza. La pace vera è un miraggio, per conseguire pace non è sufficiente far tacere le armi: anche perché non è che se se sparamo col silenziatore avemo risolto un granché. Serve una mentalità che guàrdate intorno: a tanti pare che sto clima de guera permanente je piace proprio. Certo non è che poi di’ anvedi che figata la guera, so’ finiti i tempi der futurismo, pure er futuro è finito. Però poi di’ na cosa mejo: inevitabile.
Inevitabile e te sei messo a posto pure la coscienza. È corpa dell’inevitabile, mica tua.

E poi ce sta la violenza della vita quotidiana, sull’urtimi, sui deboli, sui migranti, sulle donne. Ecco, su quello magari ce potresti fa quarcosa. Pija l’amore: l’amore non è egoismo, non è possesso. È dono, è gratuità, se paghi non è amore, è onlyfans. Ma pure su quello puoi usà la parolina magica: è inevitabile, è er monno che funziona così, er più potente se approfitta der più poraccio. 

E poi però me raccomanno famose fa’ un bel discorsetto sull’importanza der rispetto delle regole dar politico de turno. Me raccomanno lassali fa che pe’ loro è importante fa sti discorsi sulle regole sennò perdono er gusto de infrangele. Vedi che te parlano de famiglia tradizionale e poi c’hanno du moji, settordici amanti e na carovana de fiji che manco beautiful. Predicano contro la cannabis finta e poi magari se tirano le strisce de coca dentro ai bagni de Montecitorio. E tu te pensi che queste infrazioni alle regole che loro stessi se inventano pe rompete i cojoni è ipocrisia. Eh no. Quello non è ipocrisia, è potere. Er politico infrange no come programma politico ma come rivendicazione der proprio arbitrio in quanto potente. 

In fondo che cos’è er potere se non l’affermazione der proprio stato de eccezione rispetto alla massa, (cioè rispetto a te poro cristo che le regole le devi rispettà)? Che cos’è un tiranno senza l’atti de tirannia? Pe’ un potente (qualunque sia) è lo stesso. È potente fino a quando riesce a imporre la propria potenza, perché er potere logora chi non l’esercita. E te che lo subisci, ma che ce voi fa? Er ruolo tuo è subì.

È un ruolo che hai interiorizzato ar punto che senza accorgetene da progressista de sinistra te sei trasformato in reazionario e conservatore: er mejo te lo pensi alle spalle e speri de sarvà quer po’ de diritti che t’è rimasto e che te levano un po’ pe’ volta. Sei convinto che pò annà solo peggio, e quindi reagisci e cerchi de conservà quer poco che c’è rimasto: reazionario e conservatore, questo significa, in senso letterale. Er mondo mijore non fa più pe’ te, ar massimo speri che t’avanzi un pezzo der monno in cui eri regazzino. Eh, ma er monno de quann’eri regazzino è com’è l’anno che sta pe’ finì: non ritorna. Quindi me sa che a meno de non attrezzasse e inventasse quarcosa er ruolo tuo è subi.
Mo magari non te dico anvedi che figata, ma come se dice: è inevitabile.

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