SDS#160 – LIBANSRAUM

È ora di basta con questi intellettuali sinistri radical chic spocchiosi e saccenti! Noi non stamo qua pe rifà le stesse cose della sinistra: noi Gramsci l’avemo letto e cappottato. Basta coll’intellettuale organico, è per questo che c’hanno sempre la puzza sotto ar naso, perché l’organico puzza. Noi siamo l’intellettuale inorganico, riciclabile all’infinito (sapessi quante volte già se semo riciclati). Quello che un tempo era rifiuto della società grazie a noi rientra nel ciclo produttivo della Nazione come materiale da costruzione inerte.

SDS#154 – UNA CIVILE DISSACRAZIONE

l’Occidente, si sa, ha una vera ossessione per la civiltà. E per questo motivo nutre profonda ammirazione per Israele, senz’ombra di dubbio il paese più civile del Medio Oriente. Israele è talmente civile che anche tutti i suoi abitanti sono, non c’è neanche bisogno di dirlo, civili. Gli israeliani sono così civili che sono civili sempre, in ogni occasione, tant’è che anche dopo più dieci mesi molti parlano ancora di oltre mille civili uccisi. Per alcuni Israele è talmente civile che perfino le soldatesse sono ragazze civili. L’israeliano è sempre civile, anche nelle difficoltà più atroci. Nella cattività l’israeliano è sempre e immancabilmente ostaggio e giammai prigioniero di guerra.Capirete quindi il profondo sconforto dell’Occidente quando angosciato guarda Israele confrontarsi con un popolo che, al contrario, non è civile mai. Il palestinese non è mai civile, non c’è nessuna possibilità che possa essere tale. Il palestinese è quasi sempre terrorista, spesso con la qualifica di comandante, capo, dirigente e giù lungo tutta la catena di comando: c’è il complice di terrorista, il fiancheggiatore di terrorista, il parente di terrorista, il coinquilino di terrorista, quello che una volta ha mangiato un kebab insieme a un terrorista, quello che ha comprato una macchina usata da un terrorista, quello che era in fila alle poste dietro al terrorista e a un certo punto il terrorista si è girato e gli ha sorriso; il giornalista terrorista, il medico, l’infermiere, l’umanitario, il simpatizzante di terrorista, l’incensatore facebook di terrorista, l’elettore di terrorista, fino al gradino più basso: il non abbastanza distante dal terrorista, il non si è ribellato al terrorista. Quando è escluso da questi ruoli per conformazione fisica, età o genere, il palestinese ne diventa l’immancabile complementare: lo scudo umano. Il popolo palestinese in questi anni ha fornito una varia e vasta produzione di scudi umani adattabili a qualsiasi contesto: c’è lo scudo umano classico, onnipresente in ogni carneficina; c’è lo scudo umano bambino: per terroristi di bassa statura, più leggero e facile da trasportare. C’è lo scudo umano da mercato per i bombardamenti all’aperto, da ospedale, da università, da tunnel, da campo profughi.C’è addirittura lo scudo umano preventivo, così sofisticato da riuscire a prevedere le previsioni del nemico e farsi trovare a disposizione in luoghi di cui teoricamente non dovrebbe nemmeno essere a conoscenza non solo lui, ma neanche il suo utilizzatore finale. E così l’Occidente, rassicurato da questo catalogo lessicale minimo che lo mette al riparo da qualsiasi possibilità di dubbio, può tirare un sospiro di sollievo. Anzi può affermare con orgoglio e senza tema di smentita di essere sempre e inequivocabilmente dalla parte dei civili.

SDS#129 – FOLLYWOOD

“We stand here as men who refute their Jewishness and the Holocaust being hijacked by an occupation which has led to conflict for so many innocent people” Jonathan Glazer OSCAR 2024 Questa è la personale e privatissima premiazione de Stacce delle follie a cui avemo assistito nell’urtimo periodo. Le categorie so’ più o meno quelle canoniche. PREMO MEJO FIRM a quelli che che er film se lo so’ fatti da soli in questi cinque mesi, l’hanno intitolato “Diritto Alla Difesa”, come se quello che sta a succede a Gaza oggi ciavesse ancora una qualche giustificazione in quello che è successo er 7 Ottobre. PREMIO MEJO ATTORE PROTAGONISTA va a Giorgia Meloni per il ruolo in “IL Presidente”, no asp… miglior ATTRICE per il Pres… no! Miglior ATTORE per LA Presid, vabbè fate come ve pare. Memorabile la scena rugby, evidente citazione de “ogni maledetta domenica”. PREMIO MEJO ATTRICE PROTAGONISTA a Emmanuel Macron, ormai unica vera primadonna der jet-set politico. Cor virtuosismo dell’intervento diretto della NATO in Ucraina, in quanto a follia politica non c’era più trippa pe gatti pe’ nessun*. PREMIO MEJO REGIA a Biden, per la visione onirica in cui manda le bombe a una parte in conflitto e i cerotti all’altra. Vette di surrealismo e involontaria ironia difficilmente uguagliabili, come nella indimenticabile scena del gelato. PREMIO MEJO SCENEGGIATURA NON ORIGINALE ar Papa pe “Bandiera Bianca” che, nonostante ripeta un concetto che la Chiesa ripete ormai da dumila anni, riesce comunque a trovà le parole capaci de fa incazzà pure una parte de quelli che la pensano come lui. Più ovviamente tutti l’antri. PREMIO MEJO SCENEGGIATURA ORIGINALE alla gang de Fratelli d’Italia per “Cena di Capodanno”: un inarrestabile sequela de momenti comici e colpi de scena in salsa spaghetti western che non se vedeva dai tempi de Bud Spencer e Terence Hill. PREMIO MEJO FILM STRANIERO va a Bibi Netanyahu per il remake der film de Putin, ma se sa che noi occidentali quanno vedemo un film figo ce famo subito la cover. Bella pure la scelta di mantené i tropi centrali der linguaggio: minaccia esistenziale, denazificare eccetera. PREMIO MEJO ATTORE NON PROTAGONISTA a Carlo Calenda per “Terzo Polo”. Quando cerca de tirà i calci negli stinchi ar PD quello vince, ce se allea quanno perde, uno dei più grossi esempi de lungimiranza politica ar contrario dell’ultimi anni. PREMIO MEJO DOCUMENTARIO a Lollobrigida per “Fermate quer treno”, in cui si narra la storia vera e incredibile di un cittadino comune che riesce a fermà un treno fermo semplicemente chiedendo per favore fateme scende. Una dura testimonianza sulla condizione delle ferrovie italiane. PREMIO MEJO FIRM D’ANIMAZIONE a Chiara Ferragni per “Influencer”, lo guardi e te sembra quasi da avecce a che fa’ co una persona vera in carne e ossa. Piccola critica personale: da migliorà ancora un po’ le scene in cui piagne. PREMIO MEJO EFFETTI SPECIALI a Sarvini pe “Ponte sullo Stretto”. I rendering so’ fantastici, carcolando che alla fine forse resteranno solo quelli direi che complessivamente so’ costati un po’ troppo ma che je frega, tanto paghi tu. PREMIO MEJO FOTOGRAFIA a Motaz Azaiza per la foto qua sotto, scelta dal Times come una delle mejo foto der 2023, e per tutte le altre. Se sapemo quarcosa è anche merito de gente come lui. La follia è gente che, invece de difendelo, lo attacca tutti i santi giorni.

SDS#128 – SENZA PAROLE

Oh, se du anni fa dicevi che bisognava regalà er Donbass a Putin eri Orsini. Te lo spiegava Rampini, che oggi dice che bisognerà regalà er Donbass a Putin. Non fa una piega. Se dici pace è perché vuoi la guerra, o armeno così dicono quelli che la pace se ottiene con la guerra. Quindi se uno dice pace, in fondo vòle la guerra che è l’unico modo pe’ ottené la pace, a me me pare che lo possiamo comunque continuà a chiamà pacifista! Manco fascista se può di’: non so’ fascisti, so’ autentici democratici che pensano che le manifestazioni vadano autorizzate e ritengono legittimo manganellà dei quindicenni disarmati. Siete voi che vedete busti der Duce e saluti romani ovunque! Ciavete la fissa, voi! Genocidio non si può dire, ce lo spiegano mentre se dimettono protestando perché non viene riconosciuto l’istinto genocida di Hamas. Boicottaggio è brutto, ce lo spiegano mentre annunciano che boicotteranno l’Eurovision se esclude Israele.Boicottaggio der boicottaggio pare che va bene. E invece er boicottaggio der boicottaggio der boicottaggio come funziona? Se pò fa oppure ogni due s’annullano e funziona solo er boicottaggio paro? C’è una fascia oraria, tipo er boicottaggio in prime time sì e quello diurno no?From the river to sea non se pò di’, ce dicono quelli che difendono le azioni de un partito che ce l’ha come slogan nello statuto dar ’77. Pulizia etnica non se pò di’ e su questo concordo: de pulito, qua, non c’è rimasto veramente gnente. È na zozzata etnica, caso mai.Palestina forse ancora se pò ma comunque se non lo dite è mejo. Stop manco se pò più di’ non serve manco che finisci la frase se dici Stop già se capisce che sei antisemita, filoterrorista, nemico dell’occidente, difensore dei tajagole: queste invece se pònno di’ tutte.Occupazione, apartheid, colonialismo non se possono dire, ce spiegano dei bianchi professori occidentali. Ghetto non se può dire, manco se tu nonno dentro un ghetto c’è vissuto e c’è crepato. Lo spiegano sempre li stessi professori bianchi occidentali de prima. Massacro, carneficina, rappresaglia, vendetta, crimine contro l’umanità non se possono di’: ar massimo potete di’ guera condita che a noi le guerre semplici non ce piaciono: guera asimmetrica, guera giusta (sempre, se la famo noi), guera ingiusta (sempre, se la fanno l’altri). Guera umanitaria, guera necessaria, guera contro er terorismo. Terorismo ad libitum, quello è come er prezzemolo, lo potete mette andò ve pare: terorismo, un po’ de scudi umani, na spruzzata de tunnel (armeno dieci livelli) e tutto se giustifica. Non è difficile esse liberali ner 2024: basta solo ricordasse quali so’ le parole che non potete di e tutto fila liscio. Basta fasse una lista. Una lista pe’ tutto: parole sì, parole no, persone sì, persone no, popoli sì, popoli no. E poi basta annà avanti, tanto non potete fa altro che annà avanti, perché Fermatevi non si può dire ma, soprattutto, non si può fare.

SDS#125 – SONO SOLO CANZONETTE

Magari eravate distratti la notizia v’è sfuggita, ma sta settimana c’è stato er festival de Sanremo. Mo io lo guardo da sempre, so’ un po’ bimbo de Sanremo, quindi lo posso di’: quest’anno è mancato il trash.  Partimo da na premessa: na singola puntata der festival dura 5 ore e venti, più de tutta ‘na stagione de True Detective. Roba che manco Sergio Leone in c’era una volta in America, manco Nekrosius, pure l’Hamlet de Kenneth Branagh durava de meno. A confronto co’ tutta la settimana le Mahabharata de Peter Brook sembrano no spot dell’Esselunga, pure l’anello der Nibelungo de Wagner dura de meno. Mo se non sei Nekrosius, Brook o Wagner, l’unica possibilità che c’hai de uscì vivo da una robba der genere è ride. Ma siccome ormai pure la comicità è diventata pericolosa, te rimane giusto er trash. Pe carità c’era, ma niente in confronto alle cattive intenzioni, la maleducazione, i tableaux vivants, Grignani e Arisa, la Ferragni afflitta dar bacio a Fedez, er monologo de Diletta Leotta sulla bellezza, i vestiti luna park de Orietta Berti. Pure gli outfit insomma. Ecco, una cosa sugli outfit va detta: l’oversize ha rotto il cazzo! Quasi tutti de nero, cioè sembravano appena tornati da un funerale dei Casamonica, giusto ‘na sosta dar carozziere a controllà le cromature, non se fa così noi che cazzo commentamo? Poi succede che la gente se butta su due frasette de due cantanti durate due secondi su uno show che complessivamente dura venticinque ore. Cioè succedeva tutti l’anni, poi entrava quello quello vestito da lampadario e se passava oltre. Perché ciavete tolto er trash? Se volete er popolo anestetizzato dalle cazzate, che è un po’ lo scopo reale der Festival, fatelo ride. Ma ride scemo, sennò finisce come co’ Teresa Mannino che dice che semo ‘na colonia americana come battuta e il centro uncinato moderato lo scambia pe’ un manifesto politico. Ma quale colonia? Te pare che in una colonia l’a.d. della tv pubblica de Stato fa un comunicato per dissociasse da un cantante perché l’ambasciatore de un paese straniero s’è stranito? Ma quale colonia, qua se ce assumono come camerieri è già tanto! Non era l’outfit de un funerale quello de Sanremo, era l’outfit de un catering (sempre stile casamonica, ma catering).  Te pare normale un paese dove l’unica cosa pacata e sensata sui migranti in tv nell’urtimi mesi l’ha detta un cantante coll’orsacchiotti attaccati sulla giacca? Un paese dove parole pacate come quelle de @dargendamico e @GhaliFoh creano scandalo c’ha un problema: la locura, la pazzia, la cerveza, la tradizione, o merda, come la chiamamo de solito, ma co’ na bella spruzzata di pazzia non regge più. Er peggio conservatorismo che però si tinge de simpatia, de colore, de paillettes comincia a fa’ fatica. Fa fatica perché fuori c’è la morte e le canzonette non bastano più. Ma c’è sempre l’opzione alternativa, quella in cui state zitti e buoni. 

SDS#116 – SEI BAMBINI ALL’ORA

E allora il 7 Ottobre? E allora l’8 Ottobre?E allora il 9 Ottobre?E allora il 10 Ottobre?E allora l’11 Ottobre?E allora il 12 Ottobre?E allora il 13 Ottobre?E allora il 14 Ottobre?E allora il 15 Ottobre?E allora il 16 Ottobre?E allora il 17 Ottobre?E allora il 18 Ottobre?E allora il 19 Ottobre?E allora il 20 Ottobre?E allora il 21 Ottobre?E allora il 22 Ottobre?E allora il 23 Ottobre?E allora il 24 Ottobre?E allora il 25 Ottobre?E allora il 26 Ottobre?E allora il 27 Ottobre?E allora il 28 Ottobre?E allora il 29 Ottobre?E allora il 30 Ottobre?E allora il 31 Ottobre?E allora il Primo Novembre?E allora il 2 Novembre?E allora il 3 Novembre?E allora il 4 Novembre?E allora il 5 Novembre?E allora il 6 Novembre?E allora il 7 Novembre?E allora l’8 Novembre?E allora il 9 Novembre?E allora il 10 Novembre?E allora l’11 Novembre?E allora il 12 Novembre?E allora il 13 Novembre?E allora il 14 Novembre?E allora il 15 Novembre?E allora il 16 Novembre?E allora il 17 Novembre?E allora il 18 Novembre?E allora il 19 Novembre?E allora il 20 Novembre?E allora il 21 Novembre?E allora il 22 Novembre?E allora il 23 Novembre?E allora il 24 Novembre?[respira][respira][respira][respira][respira][respira]E allora il Primo Dicembre?E allora il 2 Dicembre?E allora il 3 Dicembre?E allora il 4 Dicembre?E allora il 5 Dicembre?E allora il 6 Dicembre?E allora il 7 Dicembre?E allora l’8 Dicembre?E allora il 9 Dicembre?E allora il 10 Dicembre?E allora l’11 Dicembre?[to be continued]

L’uso politico dell’orrore

Oggi ho scritto questo post su X che ha fatto incazzare un sacco de gente: Israele impedisce agli ostaggi di parlare con la stampa. Cosa che Hamas e AP non fanno con i detenuti rilasciati. Ma occhio che una è una fulgida democrazia e l’altra na feroce dittatura. Naturalmente si è scatenata tutta una serie di risposte squilibrate a cui forse non varrebbe manco la pena di rispondere, ma a me piace rispondere, quindi lo faccio qui, una volta in comune per tutti.  Chiariamo due punti: il primo è che l’unica conferenza stampa pubblica rilasciata da un ostaggio è quella di Yocheved Lifshitz che, per usare un eufemismo, non è andata benissimo dal punto di vista della comunicazione e ha scatenato ondate di polemiche su tutti i media israeliani. Ora, naturalmente possono esserci varie spiegazioni sul perché tutti gli altri ostaggi abbiano smesso di rilasciare dichiarazioni in pubblico, ma la più probabile è che Israele abbia seguito lo stesso approccio dell’FBI, che ha proibito agli ostaggi americani liberati di rilasciare interviste.Anche sul perché abbia preso questa decisione possono esserci diversi spiegazioni: una possibilità è la paura che se venissero fuori i dettagli sulle torture di Hamas questo metterebbe in pericolo la vita degli altri ostaggi ancora in cattività (così mi hanno detto, sempre nelle risposte su X). Potrebbe essere un buon argomento, se non fosse che le poche informazioni fatte filtrare sono proprio sulle torture di Hamas. E qui veniamo al secondo punto, con il quale rispondo alla domanda, legittima, di un utente X (è incredibile, ma c’è ancora qualcuno con cui si riescono ad aver discussioni civili). “Non è che in questo modo cercano di nascondere il fatto che i bambini, gli anziani, le donne israeliane rapite sono stati trattati con umanità e rispetto e quelli uccisi lo sono stati dalle bombe israeliane? È questo che vuoi lasciar capire?” È una domanda provocatoria ma che merita una risposta e che mi porta al secondo punto: no, io non credo che “trattati bene” siano le parole più giuste per definire la condizione di cattività di un ostaggio, qualunque essa sia: essere stati portati via dalla propria casa senza sapere cosa ne è stato dei tuoi parenti e senza neanche sapere se il giorno dopo sarai ancora vivo, con le bombe che ti cascano in testa, senza neanche sapere se verranno a liberarti, se hanno accettato uno scambio, se hanno deciso di sacrificati, se chi ti tiene prigioniero il giorno dopo non ti userà come ultimatum o pungiball o inizierà a uccidere gli altri per rappresaglia. Credo che basti questo, a prescindere da tutto il resto, a renderla orribile. E neanche faccio fatica a credere che gli ostaggi possano aver subito torture fisiche e mentali, perché di questo ne abbiamo avuto già avuto prova il 7 Ottobre; e anche nell’unica conferenza stampa disponibile, quella di Yocheved Lifshitz, gli episodi di violenza subita vengono raccontati apertamente. E allora, che cosa spinge Israele a “moderare” le interviste, visto che è dal 7 Ottobre che siamo immersi in un continuo carosello di orrori?  Perché una “fulgida democrazia” ha bisogno di controllare l’opinione pubblica? Perché far filtrare solo i racconti più agghiaccianti, se l’obiettivo è tutelare gli ostaggi ancora in cattività?Perché il problema, secondo me, è proprio quello: perché, come nel caso della Lifshitz, potrebbe venir fuori qualche particolare che intralci il percorso di “mostrificazione” iniziato il 7 Ottobre. Potrebbe venir fuori addirittura che non tutti gli ostaggi sono stati torturati, che addirittura a qualcuno di loro non sono state inflitte ulteriori violenze gratuite oltre al trauma del rapimento, solo per il puro gusto sadico di infliggere violenza. Insomma potrebbe incrinarsi il racconto disumanizzante alimentato dalla retorica sui bambini decapitati, cotti nei forni, Dresda, le bombe atomiche, gli animali umani, i nazisti, i peggio dell’ISIS, le mosche da schiacciare, Gaza da bruciare, radere al suolo, rimpicciolire o riportare all’età della Pietra. Con le rivendicazioni pubbliche delle punizioni collettive, l’appello a non far entrare non un solo aiuto umanitario ma soltanto bombe, il programma di deportazione in Egitto o la diaspora dei profughi in giro per il mondo alla quale devono contribuire i volenterosi amici di Israele accogliendo qualche decina di migliaia di palestinesi a testa. Senza questo racconto disumanizzante non sarebbe possibile la sproporzionata reazione che abbiamo visto scatenarsi su Gaza con una violenza e un’intensità tale che ha pochi precedenti nella storia recente. Senza quello non è possibile stabile quel frame di superiorità morale secondo il quale se un palestinese parla di violenze subite SICURAMENTE sta mentendo e lo fa per mettere in cattiva luce Israele e SICURAMENTE è stato istruito da Hamas, mentre se una vittima israeliana racconta di torture SICURAMENTE non è stata istruita dall’IDF e non ha nessun interesse nel mettere in cattiva luce i palestinesi.Senza questa retorica, per dirla con Lapid, a raccontare le cose obiettivamente si fa un favore ad Hamas. E lui ha fatto il giornalista per una vita, forse possiamo credergli.Perché senza questa narrazione non sarebbe possibile stabilire quel gap di moralità sufficiente a giustificare qualsiasi massacro indiscriminato di civili, non ultimo un bambino di otto anni in Cisgiordania derubricato a terrorista da molti commentatori filodemocratici (sempre su X); a ignorare o legittimare qualunque atto di barbarie gratuita, purché nostra; cose  che non potrebbero essere giustificate in nessun altro modo se non postulando l’inferiorità culturale e valoriale e l’ingenita barbarie del nemico; in questa come in ogni altra guerra di civiltà, il nostro essere superiori diventa giustificazione della nostra violenza, non importa se siamo noi gli occupanti, non importa se siamo noi i colonizzatori, le nostre bombe sono moralmente superiori e quindi il prezzo di vite umane che reclamano è sempre e in ogni caso accettabile. Ma guai a riconoscere quello stesso diritto a quelli che opprimiamo: la loro protesta deve essere civile, pacifica, fatta con i fiori, limpida da ogni macchia morale, loro devono protestare all’interno delle modalità stabilite come legittime dall’occupato, e soprattutto non possono sperare di competere con la nostra violenza civile, perché la loro violenza è barbara, è moralmente inferiore, gratuita, indiscriminata … Leggi tutto

SDS#112 – LETTERA DI SOLIDARIETà A NETANYAHU

Caro Bibi,capisco che, essendo il leader del popolo che più di ogni altro ha sofferto i crimini di fascismo e nazismo, tu debba faticare il doppio per dimostrare che sei fascista, ma io ti credo. Ho visto l’impegno che ci hai messo in tutti questi anni e capisco la frustrazione di continuare a sentirti etichettare come il presidente dell’unica democrazia del medio-oriente. Chiunque altro al tuo posto si sarebbe rassegnato. Ma tu no. Tu invece hai continuato: hai approvato una legge suprematista di rango costituzionale per chiarire a tutti che ti stavi incamminando verso un abisso etno-nazionalista e poi hai provato anche a sottomettere i giudici ma è stato derubricato il tutto a normale dialettica parlamentare.Hai massacrato i palestinesi in tutti i modi immaginabili: con leggi ad hoc, chiudendo gli occhi sugli omicidi dei coloni, facendo sparare su manifestanti pacifici, sequestrando persone attraverso la detenzione amministrativa: niente di questo li ha convinti.Così hai fatto un governo con tutti gli ultranazionalisti religiosi alla tua destra che rivendicavano apertamente sia il fascismo sia l’occupazione di tutto il territorio palestinese “from the river to the sea” e quelli davano la colpa a loro e ai coloni invece che a te. A quel punto per convincerci che, oltre che fascista, suprematista e colonialista, eri anche una bestia sanguinaria, dopo il 7 Ottobre hai lanciato una delle campagne di bombardamento più intense dalla fine della seconda guerra mondiale, ma quelli l’hanno chiamata diritto alla difesa.  Allora tu, e i tuoi ministri, l’avete specificato con le dichiarazioni pubbliche che si tratta di punizioni collettive ma quelli erano sempre in anticipo. Hai perfino messo nel gabinetto il teorico della “risposta sproporzionata” ma quelli continuavano a non vedere la sproporzione. Bombardavi un’ambulanza e quelli lo negavano, e tu eri costretto a dire: ma no! Guardate che siamo stati noi! Bombardavi ospedali, campi profughi, mercati all’aperto, scuole, sedi delle nazioni unite, e quelli continuavano a dire che tutto era legittimo.Hai ucciso 39 giornalisti e più rappresentanti ONU che in qualunque altro teatro di guerra e quelli continuavano a chiamarli vittime collaterali. Allora pure lì, sei stato proprio costretto a dire che i prossimi li ammazzerai per scelta e niente, neanche adesso ti credono.Hai ucciso più bambini tu in un mese che tutte le altre guerre in un anno e poco manca che i difensori dei valori occidentali facciano il video 3D di questo Baby Iron Dome palestinese fatto di mini-scudi umani sopra il cielo di Gaza (lo farebbero, ma costa troppo il rendering). Bibi, io te capisco, qualunque altro politico nella tua situazione sarebbe già stato condannato non solo dalla Corte Penale Internazionale ma da tutta l’opinione pubblica, e invece tu hai sta croce addosso per la quale tutti dicono che operi nel solco della più cristallina democrazia.Bibi, un consiglio: se vuoi davvero convincere l’opinione pubblica che sei fascista, fa’ una cosa: una bella legge contro donne, comunità LGBT o sull’obbligo di mascherina; e vedrai che si svegliano. Che se continui ad ammazzare palestinesi qua non gliene frega niente a nessuno.

SDS#111 – UN BRUTTO SOGNO

Camminavo tranquillo pe’ strada e a un certo punto ariva uno e me fa, Spostate, tu qua non ce puoi camminà. Ma perché? Perché sì. E come ciarivo ar bar? Fai er giro largo. Vabbè, non m’annava de discute faccio er giro largo becco uno co’ na motosega che correva appreso a un antro che manco Milei durante un comizio elettorale: Ma che stai a fa? E niente je devo tajà la gamba che c’ha un’unghia incarnita poi te spiego mo devo corre sennò me scappa! Più avanti becco uno co’ un cannone, no da fumà ma proprio un cannone puntato verso una casa. Chiedo e quello me fa: c’è un cane rabbioso dentro a quella casa, è pericoloso, lo devo sterminà.Ma aspè ce vive della gente. Se vivono cor cane rabbioso so’ complici, cazzi loro. Poi sto seduto ar bar chiedo un caffè ma er barista niente. Aspetto cinque minuti. Aho ma sto caffè? C’è uno che non m’ha pagato lo spritz de ieri sera fino a quanno no me da i sordi non faccio niente a nessuno. Vabbè ma io che c’entro? Tu c’entri mo vai dai lui e te fai da’ i sordi! Vado da lui proprio ner momento in cui sta a tirà fori la pistola che però sta a puntà verso un antro: je dico fermate, quello è Gigi l’infermiere, è tranquillo. Tranquillo un cazzo ciannavo a scola alle elementari me fregava le merendine mo che ne sai che non ricomincia? In quer momento ariva un elicottero e comincia a sparà a caso e noi se nascondemo tutti dentro ar bar. Poi ariva pure la polizia e uno cor megafono dice che ciavemo un minuto e poi ce bombardano. Ma un minuto pe fa’ che? Aho non cacate er cazzo io v’ho avvertito. E iniziano le bombe. A quer punto me pare d’avé capito che cercano quello co’ la pistola, che però dev’esse scappato o s’è rinchiuso ner cesso ar piano de sotto; Oh, fermi qua c’è solo un barista stronzo che non fa i caffè e quarche antro matto ma chi è che cercate? Er terorista. Ma non ce sta più!Se vabbè, fa quello, so’ boni tutti a di’ che non ce stanno i terroristi, mo che nte fidi de noi? Comunque senti famo ‘na cosa: o l’ha ammazzate voi, o v’ammazzano noi. Ma io mica faccio er killer! Allora te devi da levà de mezzo. Vabbè ma andò vado? Vai de là. A quer punto esco, seguo er percorso che me indicano e a metà strada trovo un poliziotto cor fucile spianate: Fermo oh, io sto a scappà, non so’ un terrorista. E io che ne so? Ma te lo sto a di’ io! E perché si eri terrorista secondo te me lo dicevi? Così pia e me spara. A quer punto me so svejato e stavo a casa mia, ar sicuro. Ho ripiato fiato un attimo. Me so’ detto meno male. Meno male che è solo un brutto sogno, che nella realtà ste cose capitano solo ai palestinesi (e a tant’altri poracci in giro per il mondo de cui non frega niente a nessuno).

SDS#110 – COME FUNZIONA LA DISINFORMAZIONE

Boh, ‘sta settimana non volevo scrive niente, perché poco c’è da scrive, ma approfittamo de una cazzata per illustrà un caso de scuola di disinformazione. Uno dei mali all’origine dell’odio verso Israele (che ricordiamolo, non è esente da colpe) è il famigerato RAPPORTO GOLDSTONE Essendo stato adottato dall’ONU, è la pallottola d’argento di rossobruni & Co (come @stacce2021)per legittimare una posizione miope. 1. https://t.co/zSqrTdDxBs — IlGuffanti (@guffanti_marco) October 29, 2023 Guff inizia colle critiche sue, che per carità, ce possono pure sta (ma vedremo poi che non so’ le sue). Per chi non l’avesse letto lo trovate qua e ve potete fa un’opinione in merito. Finite le critiche però ariva improvvisamente er colpo de genio: C’è un altro documento ONU, della giudice McGowan Davis, che riconsidera tutto! L’ONU ha riverificato tutte e 400 le accuse a Israele (e così ve dice, non volendo, che nel rapp. Goldstone ce so’ ben 400 accuse a Israele! E ma tanto so’ false) Due anni dopo un nuovo Rapporto sulla guerra di Gaza, commissionato dall’ONU e condotto da una commissione di esperti indipendenti (guidata dall’ex giudice di NY Mary McGowan Davis) delineò una situazione COMPLETAMENTE diversa. 12. — IlGuffanti (@guffanti_marco) October 29, 2023 Guff, famo che non capisce l’inglese, parte in realtà dalla famosa “ritrattazione” de Goldstone (ce tornamo alla fine) e non capisce manco quello che dice: Israele ha fatto le sue indagini sui 400 crimini, non l’ONU. Che infatti era quello il punto: il rapp. Goldstone si conclude chiedendo alle due parti di prendere provvedimenti sui potenziali crimini individuati. Il rapporto McGowan Davis, verifica, du anni dopo, a che punto è la storia. Sia Goldstone che McGowan condividono la stessa preoccupazione:   Che l’indagini finiranno in un nulla de fatto: mo sarebbe pure facile da verificà ma io non c’ho tempo, quindi prenderò a esempio solo colui che ha pianificato e coordinato l’intera missione: Yoav Gallant. Mo è ministro della Difesa. Naturalmente io je lo faccio notà, al mitico Guff, e gli linko pure il rapporto in questione. Lo metto pure qua così ve potete recuperà il link, leggevelo e favve un’idea in merito. Non è che ve devo convince io. Guffà, veramente non c’ho tempo de sta appresso a i fake tuoi. Parli de sto rapporto?https://t.co/LhaDcXyFZe — Stacce (@stacce2021) October 29, 2023 A quel punto Guff va in modalità risatina isterica, nega, non risponde, non linka nessun documento. In realtà nel thread lo linka un documento, dopo le fantasiose gesta sul rapporto McGowan Davis, ma non è un documento ONU. Se lo aprite, a pagina trovate da chi è commissionato: il Jerusalem Center for Public Affairs. Ma dai, è un documento di parte? E chi se lo credeva mai! Ora badate bene, non è che siccome è de parte non possano essece cose interessanti: Ma resta il punto: nessuno studio ONU ha smentito il lavoro di Goldstone. E veniamo alla famosa “ritrattazione” di Goldstone, che trovate qua. Neanche su questa Guff ve racconta tutto: appena adottato il rapporto, Israele (che non aveva voluto collaborà alle indagini)  Non lo approva e comincia il solito tiro al piccione: siccome Goldstone è un ebreo sudafricano non può usare l’accusa di antisemitismo quindi usa la strategia 2 (anche perché c’ha solo ste due): traditore! Provate a fare una ricerca “Goldstone + traitor” su google. La “ritrattazione” nasce in questo clima di pesante pressione, ma c’è un’altra cosa che Guff non vi dice: gli altri tre giudici si sono dissociati dalle affermazioni di Goldstone e hanno riaffermato la giustezza dello studio. Ironia della sorte: se cercate McGowan Davis, trovate un altro report, der 2015. Perché poi lei ha seguito le indagini anche su Protective Edge del 2014, trovando infrazioni più o meno simili.